Il bilancio dei piemontesi a Bydgoszcz

24 Luglio 2016

Terminata la rassegna iridata, ecco il bilancio degli atleti piemontesi ai Mondiali U20 di Bygdoscz e l'analisi del FTR Clelia Zola.

Conclusi oggi a Bygdoszcz i Mondiali U20. Il sipario è calato con la staffetta 4x400 come da tradizione; peccato per la squalifica che va a colpire il quartetto maschile azzurro, con il piemontese Brayan Lopez (Atl. Pinerolo), per invasione di corsia. Il tempo degli azzurri (Mezzaluna, Aceti, Lopez, Sibilio) sarebbe comunque stato superiore al 3:09.42 corso in batteria.

Termina così la sei giorni iridata della categoria juniores. Luci e ombre per il Piemonte in terra di Polonia che riassumiamo di seguito. Luci dal mezzofondo maschile con il primato personale di Pietro Riva (Fiamme Oro) sui 10.000m: 29:25.09, crono che lo fa diventare il sesto azzurro di sempre nelle liste all time under 20, oltre ad essere la prima volta per lui sotto il muro dei 30 minuti.

Brilla nell'asta dove Matteo Capello (Atl. Piemonte) si conferma a 5,30m e dimostra di valere 5,40m; il salto fatto in finale con cui supera 5,30m eguagliando il suo primato personale, ha grande luce e vale misure superiori.

Il torinese chiude al 10mo posto la finale mondiale è può ritenersi giustamente soddisfatto.

Dal mezzofondo primato personale viene da Sergiy Polikarpenko (CUS Torino), primo anno di categoria, che sui 5000m si migliora di 13 secondi chiudendo in 14:20.39; per lui, specialista anche del triathlon, l'appuntamento ai Campionati Europei di Grosseto del prossimo anno dove sicuramente potrà giocare un ruolo da protagonista sfruttando l'esperienza della trasferta polacca. Sulla stessa distanza buona prova sui suoi livelli per Dario De Caro (CUS Torino) che ferma il cronometro in 14:48.82 (vanta un personale di 14:40.76); bravo il torinese che paga con un pizzico di emozione di troppo l'esordio in maglia azzurra che avviene in una finale mondiale diretta. Restando al mezzofondo, poca forutna per Eleonora Curtabbi (CUS Torino), la prima delle piemontesi ad essere scesa in gara, che sui 3000 siepi corre in 10:50.46, sue secondo miglior tempo in carriera ma lontano dal personale e non sufficiente per superare il turno; è comunque prima delle due azzurre in gara e, soprattutto, dimostra di non aver completamente superato l'infortunio che l'aveva fermata a maggio dopo Castiglione della Pescaia. 

Nello sprint sufficienza per Brayan Lopez (Atl.

Pinerolo) che sui 400m manca la semifinale individuale correndo in 47.92 e risultando tra i primi tempi esclusi; positivo però il suo apporto alla staffetta 4x400 che conquista la finale con 3:09.42 ma, come visto prima, viene squalificata in finale.

Nei lanci Lucia Prinetti (Fiamme Gialle) saluta la categoria juniores mancando la qualificazione alla finale del lancio del martello. Per lei un 16mo posto finale con 58,87m contro un primato stagionale di 61,09m.

Delusione invece dal salto in alto dove il campione mondiale allievi 2015, Stefano Sottile (Atl. Valsesia), incappa in una giornata no in occasione delle qualificazioni e si blocca a 2,13m mancando l'ingresso in finale; nella stagione indoor era volato a 2,22m, 21,8m il suo primato stagionale all'aperto che dimostra come la finale fosse ampiamente alla sua portata. Primo anno di categoria, per lui il nuovo obiettivo su cui lavorare sono i Campionati Europei U20 del prossimo anno in casa a Grosseto dove saprà senz'altro rifarsi facendo tesoro dell'esperienza di Bygodoszcz.

 

Soddisfatta nel complesso il FTR del Piemonte Clelia Zola del mondiale degli atleti della nostra regione: "I Campionati Mondiali, giovanili e non, sono un altro pianeta rispetto a quello che ci può essere in chiave europea; bisogna tener presente che molti ragazzi che hanno vinto i Mondiali Juniores sono già atleti professionisti e parteciperanno tra qualche giorno all'Olimpiade di Rio; è chiaro che già solo esserci per i nostri ragazzi è un grande merito, per aver conseguito il minimo, e un'esperienza importante e gratificante. Chi è riuscito a migliorarsi o a eguagliarsi è stato super, ma in generale tutti i ragazzi hanno fatto il loro, anche chi ha patito l'emozione o non ha centrato al meglio l'obiettivo. Per tutti loro sarà un'esperienza che li aiuterà a crescere come persone e come atleti, se sapranno sfruttare la lezione, naturalmente con l'appoggio dei rispettivi tecnici".


di Myriam Scamangas


I piemontesi a Bygdoszcz


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