Jean Dondeynaz: Un saluto ad un mondo che amo profondamente

24 Marzo 2021

di Valle D Aosta

La mia elezione, sabato 13 marzo, alla massima carica del Coni della Valle d’Aosta è un personale motivante incarico che mi porta a ricoprire quella che è la massima carica sportiva regionale. Una sfida con tante incognite che giunge in un momento molto delicato, con una pandemia in corso e tanti problemi che hanno coinvolto il mondo dello sport; dalle innumerevoli difficoltà collegate all’attività delle società sportive, ai problemi per l’utilizzo dei nostri impianti.

Dal momento della mia elezione per il terzo mandato al vertice della Fidal valdostana sono trascorse in definitiva poche settimane, era il 9 di gennaio quando all’interno del palaindoor Marco Acerbi di Aosta, ancora utilizzabile, si era tenuta l’assemblea elettiva, con una nuova squadra di Comitato costituita da un mix molto interessante fatto di esperienza, entusiasmo e volti nuovi. Per quanto con una lista senza concorrenti, la risposta delle società di atletica a questo gruppo dirigente è stata di alto gradimento ed abbiamo compiuto i primi passi per dare slancio al nostro movimento.

E’ però poi giunta da un gruppo di amici la suggestione a fare un passo in più e ragionare sulla prospettiva di dare la mia disponibilità per impegnarsi per qualcosa di più ambizioso, a favore di tutto lo sport valdostano. Un piano coinvolgente, supportato da un progetto che poggia le basi su alcuni punti importanti e condivisi. Con tutta la prudenza del caso ho voluto approfondire perché la prospettiva di ampliare la propria esperienza non poteva che essere motivante. Giorno dopo giorno il progetto ha trovato tanti dirigenti sportivi interessati e pronti a condividere questa avventura e le mie remore, per quanto presenti, si sono progressivamente affievolite per lasciare spazio a questa scelta.

Una candidatura e poi l’elezione alla presidenza del Coni della Valle d’Aosta che, lo sapevo, in caso di risultato favorevole avrebbe determinato le mie dimissioni dal vertice dell’atletica, che ho formalizzato in questi giorni, e che non sono state compiute a cuor leggero.

A farmi propendere per il salto verso questa nuova avventura vi è la consapevolezza di lasciare un movimento in salute che mi ha e ci ha appena regalato una maglia azzurra su pista, grazie ad Eleonora Marchiando, il suo tecnico e la sua società, che mancava praticamente da 30 anni e che posso definire storica.

Non posso certo fare finta che non ci siano situazioni delicate che lascio in eredità e l’impiantistica collegata alla città di Aosta è certamente quella che risulta più complessa e solo se sarà risolta i progressi finora germogliati potranno dare quei frutti che tutti noi siamo certi l’atletica è in grado di garantire. Ma, così come i tecnici e gli atleti, anche i dirigenti dell’atletica hanno qualità e numeri che gli permetteranno di credere, impegnarsi, anche combattere e alla fine giungere al risultato che deve essere la riapertura del modulo del palaindoor ed il rifacimento del campo Tesolin.

Se sono stato considerato all’altezza di occupare la carica di presidente del Coni regionale chiaramente lo devo a quello che, tutti assieme, abbiamo realizzato in questo percorso di otto anni e di questo vi sono riconoscente.

L’atletica è il mio grande amore, sport di base e fondamentale alla preparazione di ogni altra disciplina sportiva. Vi sarò sempre vicino e con il presidente che mi succederà sarò pronto a collaborare, chiaramente nel rispetto dei ruoli.

Cambio punto di osservazione nei confronti di un mondo, quello dell’atletica, che conosco e del quale riconosco grandi virtù. Porterò un po’ di atletica nel Coni e mi farò contaminare dal bello e dal positivo che tutti gli sport hanno nel loro Dna.

Viva lo sport, viva l’atletica

Jean Dondeynaz



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