Il Punto del DT Azzurro La Torre

28 Marzo 2020



Dal Direttore Tecnico Naizonale della Fidal Antonio La Torre



Nessuno immaginava, quella domenica pomeriggio ad Ancona, che le cose sarebbero andate così. Eppure, poco più di un mese dopo, lo scenario è quello di un mondo capovolto, dove le certezze si contano sulle dita di una mano. Dal Palaindoor, da una frizzante edizione degli Assoluti in sala, al rinvio dei Giochi di Tokyo. In quattro settimane. “Uno tsunami, è l’immagine che rende meglio l’idea”, racconta Antonio La Torre al Consiglio federale, per una volta non riunito nel Salone Consolini, ma collegato in videoconferenza, ogni componente dalle rispettive abitazioni. “Abbiamo dovuto modificare tante cose nel nostro lavoro, ed altre ne modificheremo nel corso delle prossime settimane. Sempre cercando di essere vicini ad atleti e tecnici, con le parole, gli strumenti informatici, la fantasia. E questo clima di incertezza ci costringe a lavorare per ipotesi, perché questo vuole il convitato di pietra, il Covid-19. E dobbiamo adeguarci”.

Il rinvio dei Giochi, se non altro, ha ridotto il margine d’incertezza. “Non si poteva andare avanti così. È stata una scelta dolorosa, ma assolutamente condivisibile. Siamo stati tra quelli che hanno insistito, ad ogni livello, perché si definisse prima possibile lo sviluppo di questa stagione. Lo sport di vertice è programmazione, lavoro, non si può improvvisare. Forse, l’unica cosa positiva che vedo in questa onda di negatività, sta nel fatto che molti siano stati costretti ad aprire gli occhi e a prendere contatto pieno con la realtà. Questo non è mai un male, e sono felice della risposta della stragrande maggioranza dei nostri atleti”. 

Rimane però ancora un doppio elemento d’incertezza: la disputa dell’Europeo di Parigi, rassegna ancora sospesa ed in balia degli avvenimenti, e la data dei Giochi di Tokyo. “È necessario decidere al più presto su entrambe le questioni, perché ne discenderanno programmazioni diverse. Parigi è elemento cruciale, perché a seconda del fatto che ci siano gli Europei o meno, bisognerà fare scelte strategiche, di calendario, e di programmazione, completamente diverse. Ma anche un’Olimpiade in primavera, piuttosto che a luglio, sposta l’asse del lavoro da una parte o dall’altra. Quando questi grandi tasselli del mosaico saranno a posto, potremo fissare anche tutti gli altri”.

Nel frattempo, non bisogna mollare la presa, a nessun livello. “Anche gli atleti del giovanile sono curati con attenzione, senza dimenticare lo shock che il rinvio del Mondiale di categoria può aver prodotto su un’intera generazione di atleti. Per loro, stiamo anche curando un vademecum, per evitare che il lungo stop di queste settimane si traduca, quando si potrà riprendere l’attività, in una pericolosa ‘overdose’ di gare”. In termini di specialità, in questi giorni di quarantena va evidenziata la sofferenza di chi corre (o marcia) lungo. “Per colpa di un insensato pregiudizio, che non discende da nessuna evidenza scientifica”. Impossibile fermare il vento con le mani. Da Seneca ai giorni del virus.




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