Mondo: profumo di Mondiali

19 Febbraio 2018

Dai campionati USA a quelli in Europa: highlights da Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna e Polonia.

di Marco Buccellato

Una gigantesca edizione dei campionati USA indoor a Albuquerque, la migliore degli ultimi anni anche senza il botto finale di Christian Coleman. Questo il biglietto da visita del super-team a stelle e strisce in prossimità del mondiale di Birmingham. In terra d'Albione la squadra USA, sulla carta, potrebbe aumentare il già corposo numero di medaglie conquistate a Portland (ventitre, con classifica a punti vinta in modo imbarazzante). Il segnale di un mondo a due velocità in favore degli USA si è visto anche al mondiale outdoor di Londra, con trenta medaglie e oltre il doppio dei punti del team più vicino.

CHE RISULTATI! - La miglior gara di sempre sui 60 hs donne: Sharika Nelvis a 7.70, record nazionale a 0.02 dal primato mondiale, la primatista spodestata Keni Harrison che pareggia se stessa a 7.72 e Christina Manning terza con 7.73, per l'arrivo più straordinario nella storia della specialità. Non la migliore di sempre, ma quasi, la gara di asta femminile: partita a poker di Sandi Morris, argento olimpico e mondiale, che dopo due errori a 4,81 (misura superata dalla semi-ritirata Jenn Suhr, parole sue, e dalla sempre più in ascesa Nageotte), piazza quello che sembra il colpo del k.o. riservandosi un tentativo, riuscito, a 4,86. Invece è proprio Katie Nageotte, presentatasi con un personale indoor di 4,76, a riprendersi la testa a 4,86 per il minor numero di errori e poi a battere cassa a 4,91, ancora al primo tentativo, per la quarta prestazione indoor all-time.

WORLD LEADINGS - Non si contano: dal pentathlon di Erica Bougard (4.760 punti) al 7.02 della novità dello sprint femminile Javianne Oliver, in un andirivieni di grandi sprint sull'asse USA-Europa: solo poche ore prima, nella sessione di campionati nazionali europei, l'elvetica Kambundji e la tedesca Pinto avevano preso il comando della specialità con 7.03 e 7.06, quasi contemporaneamente. Dal 51.16 di Courtney Okolo sui 400 metri (0.01 sulla Wimbley nella stessa serie di finale), capace di strappare il miglior crono dell'anno alla campionessa del mondo Francis (51.19 nella prima serie) al ritorno ai vertici di Brittney Reese (6,88 nel lungo a 24 ore dalla precedente miglior prestazione mondiale stagionale di Khaddi Sagnia ai campionati svedesi di Gavle, 6,85) alle imprese già citate di Coleman, Nelvis e Nageotte. Altre world lead sfiorate: solo 0.01 dal 7.42 di Grant Holloway per Jarret Eaton sui 60 hs (7.43 con Merritt a 7.46 a Allen a 7.49) e appena 2 cm tra l'8,38 di Jarrion Lawson nel lungo (con il quarto a 8,14!) e l'8,40 del campione del mondo outdoor Luvo Manyonga.

DELUSIONI E CONFERME - Finale senza gloria per Fred Kerley, un siluro nella batterie dei 400 (45.18) ma solo terzo nella sua sessione di finale, complice anche un contatto troppo ravvicinato. Delusione parziale per l'800ista Brazier, che aveva nel mirino il record nazionale di Johnny Gray (1:45.00) e che ha dovuto accontentarsi di migliorare di 0.01 il personale (1:45.10).

Ancora una sconfitta per Sam Kendricks nell'asta, stavolta battuto da Scott Houston, salito a 5,83 con tre personal best in una sola volta, resurrezione di Will Claye che porta a casa il titolo del triplo con 17,28. Altre gare: doppietta-mezzofondo di Paul Chelimo (1500-3000), quinto titolo di fila per Kynard nell'alto (2,30), 2:01.95 di Ajee' Wilson sugli 800, 1,97 dell'iridata uscente Vashti Cunningham nell'alto donne. Nel resto dell'attività USA, segnaliamo il 5,80 del 20enne Chris Nilsen nell'asta, misura fallita da Mondo Duplantis in Louisiana per prendersi il mondiale indoor under 20 detenuto dal greco Karalis con 5,78.

CAMPIONATI NAZIONALI EUROPA - Apertura con la Gran Bretagna, paese ospitante del mondiale indoor: dimostrazione di forza della scozzese Muir a Birmingham, con un ultimo 1000 in 2:42.93 per prendersi i 3000 in 8:46.71. Vittorie per l'ostacolista Pozzi (pessimo start ma primo in 7.58) e per lo sprinter Ujah (6.56). Rientro di Greg Rutherford nel lungo: l'uomo di tutti gli ori possibili ha vinto una finale modesta con 7,80. Meglio Katerina Johnson-Thompson, in odore di pentathlon iridato, prima nel lungo donne con 6,71.

GERMANIA, SUPER-KLOSTERHALFEN - se la Muir ha strapazzato i suoi 3000, la 21enne Kostanze Klosterhalfen ha disinnescato il record nazionale detenuto da 30 anni da Kathrin Ullrich, facendo gara a sé in 8:36.01, primato europeo under 23 e sulla soglia del top-10 continentale di sempre. Della Pinto abbiamo detto (a 0.02 dal record nazionale dei 60), mentre nei concorsi archiviamo il 16,84 di Hess nel triplo e il 2,30 di Przybylko nell'alto.

POLONIA UN ANNO DOPO - A 12 mesi dallo straordinario europeo di Belgrado, il movimento polacco si presenta ancora compatto: ai campionati di Torun segno vincente per il pesista Haratyk, autore di 21,47 davanti a Bukowiecki, neo-primatista europeo under 23 con l'eccezionale 22,00 nella tappa locale del World Indoor Tour in settimana. Nell'asta 5,83 di Lisek, solito gran ballo d'assieme delle 400iste con la Swiety (52.11), la Wyciszkiewicz (52.56), la Holub (52.57) e la Gaworska (52.63), e vittorie senza patemi per Kszczot e Lewandowski nel mezzofondo.

FRANCIA E SPAGNA - Il ritorno di Pascal Martinot-Lagarde ai campionati nazionali di Liévin è stato ottimo (7.54), pur se battuto di un centesimo da Manga (personale eguagliato in 7.53). Renaud Lavillenie ha vinto l'asta con 5,83 e l'ex-iridata indoor Lesueur, ora signora Aymonon, ha vinto il lungo con 6,69. Il multispecialista Kevin Mayer, reduce dal clamoroso 5,60 nell'asta a Rouen, stavolta è incappato in tre nulli.

Spagna: a Valencia solita doppietta del marpione Mechaal sull'arco 3000-1500 e altro record nazionale di Husillos (20.68 sui 200 in batteria, 20.69 in finale).

L'ALTRA EUROPA - Ancora dalle sedi dei campionati nazionali, 7.09 di Dafne Schippers in Olanda, super-Sprunger in Svizzera al record nazionale dei 200 in 22.88 (di Kambundji già detto) e altra bordata del ceco Stanek a Praga (21,59). In Portogallo (campionati di club) 21,27 del pesista di origini bulgare Arnaudov (record nazionale) e gran gara di triplo con Pichardo a 17,19 davanti al campione d'Europa Evora (17,06), più che pronto per Birmingham. Standard consueto per l'ucraina Levchenko, 1,95 nella coppa nazionale di Kiev, e indoor anche dal resto d'America. Nell'impianto brasiliano di Sao Caetano do Sul, ecco l'8,12 del lunghista Paulo de Oliveira, aspirante erede del due volte campione del mondo indoor (Istanbul e Sopot) Mauro da Silva.

AUSTRALIA DOPPIA DIREZIONE - Birmingham nell'immediato, i Giochi del Commonwealth appena più in là. I campionati nazionali hanno offerto campioni dai volti noti, come Sally Pearson (12.73 sui 100 hs), e individualità emergenti, come lo sprinter Trae Williams (10.10). Alcuni hanno il mirino puntato a aprile, come il lanciatore Denny (64,03 del disco e 72,78 nel martello), altri alla trasferta iridata in UK, come l'astista Nina Kennedy (4,60 dopo il 4,71 della scorsa settimana). L'inaugurale premio intitolato alla grandissima Betty Cuthbert è stato assegnato alla 17enne Riley Day, prima su 100 e 200 in 11.56 e 22.93 (nettamente controvento).

KENIA PER GOLD COAST - Tempo di Trials per i Giochi del Commonwealth. Selezionati 65 atleti dopo le selezioni di Nairobi, in cui i migliori risultati sono arrivati dagli 800 metri: Jonathan Kitilit in 1:44.2 (su Kimanyal 1:44.6 e Tuwei 1:44.8) e Emily Cherotich (1:58.1, il tempo più veloce mai registrato in territorio keniano) hanno guadagnato i galloni di superstars della rassegna. Vittorie anche per l'iridata under 20 delle siepi Chespol in 9:40.6 e per Timothy Cheruiyot sui 1500 in 3:34.1 sul campione del mondo Manangoi (3:35.1). Da notare che il fratello di quest'ultimo, il campione del mondo allievi George, è giunto quarto in 3:35.8, cinque secondi di progresso.

GIROMONDO - Trials pre-Commonwealth games anche in Nigeria: in luce il 400ista Bamidele Emmanuel (45.28). Altri paesi caldi: a Cuba 67,82 della discobola Yaimi Perez, ancora davanti all'oro di Pechino 2015 Caballero (66,09). Sempre da Cuba, primato mondiale under 18 del triplista Jordan Diaz, che a L'Avana ha migliorato se stesso di 2 cm planando a 17,32. Lanci: doppia world lead del 36enne martellista turco Apak: 77,39 lo scorso weekend, 77,73 nell'ultimo. Il Brasile potrebbe imbarcare sull'aereo per Birmingham il primatista nazionale del peso Darlan Romani: dopo il 21,03 d'inizio mese, eccolo ai massimi livelli sabato scorso con 21,68. Capitolo-Dacres: il 69,83 del discobolo giamaicano non avrebbe i requisiti per l'omologazione a causa di 2 grammi mancanti al disco utilizzato nella gara-record. Intanto sabato ha infilato un'altra gara delle sue lanciando a 66,42.

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